Franco Migliaccio, Docente di Storia dell'Arte presso la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia (LABA) : "....Cele, che gatto ci farai vedere oggi?”. E’ così che scherzosamente apostrofo Cele Benetti quando, col suo gravoso carico di attrezzature da acquarellista, fa il suo ingresso in aula  , ogni mercoledì e venerdì mattina.  La mia domanda mette in risalto la sua particolare passione per i gatti, diventati di gran lunga, nel tempo, i suoi modelli preferiti.  Nonostante ciò, Cele tratta pittoricamente altrettanto efficacemente tantissimi altri soggetti, in modo particolare i paesaggi, che l’artista disegna con cura e poi dipinge con le preziose tonalità e le vaporose trasparenze dei suoi acquerelli.  L’acquerello è, fra le tecniche pittoriche, quella che Cele ha eletto come esclusiva e prioritaria modalità espressiva per realizzare i suoi dipinti, sempre d’ottima fattura ed elevata raffinatezza.  Nel corso degli anni si può percepire un’aumentata maestria tecnica e una maggiore consapevolezza dei mezzi espressivi, adesso disinvoltamente padroneggiati. Anche il senso lirico si è elevato di tono dando ai suoi dipinti una sensazione di delicatezza e lievità.  Un filo di romanticismo pervade i paesaggi impregnati di poesia e senso di realtà insieme, e di una capacità di trasfigurare i soggetti con pacata discrezione.  Anche una vena impressionistica contribuisce ad infondere ai suoi dipinti quella sensazione di infinitezza che appartiene solitamente al bozzetto, al lavoro eseguito di getto. Cele Benetti è un’acquarellista d’ottimo grado e maturità. Prova nei sia la Sua ammissione all’AIA (Associazione Italiana Acquarellisti) che l’ha accolta già al primo tentativo, solo pochi giorni addietro...."

 

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